Il Bicerin
IL BICERIN
Hernest Hemingway lo inserì tra le 100 cose del mondo che avrebbe salvato.
L'antenata del Bicerin è la Bavareisa, bevanda settecentesca servita in grossi bicchieri. Gli ingredienti erano tre ovvero caffè, cioccolato e crema di latte dolcificata con sciroppo.
Anticamente gli ingredienti venivano serviti separati poiché davano vita a tre diverse eventuali combinazioni, chiamate in lingua piemontese:
- "pur e fior" (simile all'attuale cappuccino)
- "pur e barba" (caffè e cioccolato)
- "un poch ad tut" (un po' di tutto)
L'ultima scelta fu quella che ebbe maggior successo e che tuttora viene servita nei locali di Torino.
Nel 1843 un tale di nome Calosso contradaiolo della Dora Grossa (l'attuale Via Garibaldi), ovviamente a Torino, ebbe l'idea di applicare un manico ad ogni bicchiere di formato più piccolo, che venne poi utilizzato per la bevanda e da quì il termine "Bicerin".
Le prime tracce relative al Bicerin risalgono agli ultimi anni del secolo XIX.
Tra gli estimatori noti, oltre Hemingway, ci furono Picasso, Alexander Dumas, Umberto Eco e sopra tutti il Conte Camillo Benso.
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